La chiesa della Madonna del Carmine, fin dal suo sorgere, fu sempre meta di pellegrinaggio del popolo ebolitano. Il giorno 16 luglio, solennità della Madonna, gran parte della popolazione vi si recava per i festeggiamenti che vi si organizzavano. In tal giorno, per “autentica e invecchiata costumanza” si recitava, presso la chiesa, una commedia in quel tempo famosa, dal titolo Ninfa Fida . La commedia era stata stampata a Napoli, con tutte le approvazioni civili e religiose che si richiedevano allora. La recita della commedia attirava non solo la popolazione del comune di Eboli “con sacerdoti regolari e secolari, ma anche cittadini di Campagna, Olevano, Montecorvino, Acerno e Giffoni”. La commedia si recitava in una radura della vicina boscaglia, a trecento passi dalla chiesa. La recita della commedia accresceva il concorso del popolo e , forse anche la devozione verso la ss.ma gloriosa Vergine del Carmine. Nel 1729 la Confraternita del Carmine, che aveva la sua sede in San Nicola de Scola Greca, ottenne dalle autorità religiose che i festeggiamenti e la processione fossero appannaggio della loro chiesa e al contempo il divieto della festa sulla montagna, perché ritenuta profana. Da allora e per circa un secolo la statua della Madonna del Carmine uscì dalla chiesa di San Nicola in processione per le vie di Eboli. Nel 1836 i preti della Ricettizia dalla chiesa di San Nicola passarono a quella di San Francesco d’Assisi, portando con sé la statua della Vergine del Carmine. Perciò i festeggiamenti e la processione passarono a dipendere dalla chiesa di San Francesco.