TOMMASO GUARINO
Tommaso Guarino, al tempo Tommaso Sasso, nato ad Eboli nel 1944 non amava parlare di sé, né del suo passato di fanciullo “difficile”, nato da una relazione clandestina e dunque non riconosciuto. Adottato da una famiglia del luogo, cresce in campagna tra i contadini dell’ebolitani, che restano sempre nel suo immaginario anche quella pittorico, popolato soprattutto di figure femminili, dove scure di pelle, immobili, lo sguardo fisso, ma insieme anche vere e materne, calde come i colori naturali in cui erano immerse. Da quell’infanzia e da quelle radici, fuggirà venendo a Milano, ma passando anche per Parigi dove entra in contati con i circoli pittorici. A Milano si riappropria anche del cognome Guarino, ma il sud rimane però l’imprinting di tutto il suo lavoro di artista. Come autore di teatro è attivo con i colleghi del Teatro Officina negli anni Ottanta, dove si fa conoscere dal pubblico milanese. Lavora come attore co Massimo De Vita e Daniela Airaldi Bianchi. Esaurita la stagione del teatro Officina, Tommaso continua a scrivere per il teatro anche se sempre più sporadica diventa la rappresentazione dei suoi lavori; si concentra allora sulla pittura, e il risultato sono una serie di mostre alcune molto importanti come quella a metà del Duemila a Roma nell’ex- Palazzo della Provincia vicino a Piazza Venezia, la più grande antologia. Purtroppo negli ultimi anni la malattia lo aveva reso cieco, quasi una dannazione, obbligandolo a non dipingere più. Le ultime sue uscite pubbliche erano state con La memoria che vedi, uno strano recital, presentato per la rassegna “Stanze” a casa sua dove con l’aiuto di Tindaro Granata, Mariangela Granella e Francesca Porrini ripercorreva la propria vita tra ricordi e aneddoti. Su questo filone, tra ricordi e presente, nel dicembre del 2016 c’era stata anche una mostra dei suoi quadri ospitata al Teatro Franco Parenti che avevano confermato quella sua originalissima vena artistica per cui la concretezza dei corpi , della terra, della natura diventa, attraverso la via delle emozioni, poesia. Il teatro è stato una delle sue passioni più forti, ma non l’unica da artista a 360 gradi, attore, pittore, quale era Tommaso Guarino è morto a Milano sfinito da una lunga malattia.