Dicembre 3, 2024

Si racconta che nel 1833 il Signor Vito Sivolella sognò per svariate volte la Madonna che gli diceva di scavare nel luogo detto Suevo nella proprietà di Francesco Campagna dove una sua statua era sepolta. La cosa fu riferita al proprietario che dopo insistenza acconsenti allo scavo, Con grande meraviglia dopo pochi giorni di duro lavoro, avendo eseguito uno scavo in direzione orizzontale, e fermatosi una specie di grotta, fu rinvenuta una piccola statuetta.Il primo gennaio 1834, Francesco Campagna donò il terreno a Vito Sivolella per erigere una chiesa e si specifica nell’atto che il terreno è posto in località Suevo, nelle pertinenze di una piccola grotta. Concede anche il permesso di tagliare due piedi di olive per fabbricare una cappella in onore di Maria. Nello stesso anno la chiesa fu costruita. Le visite pastorali si susseguirono fra 1847 e il 1859. Nel 1917 l’Arcivescovo di Salerno Mons. Carlo Gregorio Maria Grasso si recò nel “santuario” e relaziona “posto in lungo assai isolato e remoto in mezzo ad un bosco custodito e amministrato da Gaetano Sivolella, discendente del fondatore della chiesa. Dietro l’altare maggiore vi è una grotta, onde si venera l’altra piccola statua ove vi sono lumi  accessi e posti alle pareti, attaccati gli ex voto e grosse pietre che i pellegrini portavano al collo quando vi si recano in preghiera, in segno di espiazione e penitenze pro peccatis suae gentis”.Gli ebolitani, recandosi a Monte Suevo in penitenza, si attaccavano al collo e ai piedi dei grossi massi, partendo da Porta S. Sofia, passando davanti la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, davanti a S. Maria di Loreto, poi S. Maria dei Martiri ed infine si giungeva a S. Maria di Monte Suevo, cantando instancabilmente questa litania: Maronna ru Munte Sueve, rimm la grotta addov’è. E’ dintt a all’aulivi, faggia a grazia Maria. Cosi cantava il devoto popolo ebolitano allorché, all’alba della prima domenica di settembre, unito al parroco e preceduto dalla banda musicale, si recava a venerare la Madonna di Monte Suevo, la cui chiesa si trova qualche chilometro a Nord di Eboli.