CARRETTELLA.Asse di legno poggiato su cuscinetti a sfera, e poi lanciati a folle velocità giù per una discesa. Le discese “autorizzate” quelle di Sant’Antonio, della Ripa, via San Berardino.., e quella dell’ Ospedale, la più ripida e, come Sant’Antonio, ricoperta di cubetti di selce. Naturalmente non mancavano gare, incoscienti come si è in età infantile e adolescenziale. Non mancano le esposizioni: la carretta più bella! Corredate di “accessori”: antenne, autoadesivi, magari il sedile di qualche automobilina a pedali, Si guidava, il più delle volte sdraiati e con le braccia in avanti.
SCANNATIELLO. Gioco prettamente ebolitano praticato alla Torretta. Il protagonista era il “cannatiello”(barattolo, tipo quello per pelati). Come nel nascondino, si sceglie chi “sta sotto”, che conta faccia al muro, mentre tutti si nascondono. Il dopo è la ricerca dei partecipanti e una volta individuato qualcuno, correva al “cannatiello” e battendolo a terra “Scannatiello a Peppin int’o purtone”. Gli altri rimasti, dovevano provare ad avvicinarsi, dando un calcio al “cannatiello” per salvare i “prigionieri”.